È tempo di quattordicesima in busta paga per lavoratrici e lavoratori, ma le novità sulla detassazione inserita nel cantiere della riforma fiscale riguarda solo tredicesima, premi di produttività e straordinari.
A fare chiarezza sull’evoluzione della flat tax incrementale per i dipendenti è il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo ai microfoni di Informazione Fiscale a margine dell’evento “Le riforme economiche del futuro. Governo e professioni a confronto” che si è svolto a Roma presso il Palazzo dei Gruppi Parlamentari il 21 giugno.
Quattordicesima in busta paga senza sconti fiscali, ma novità per tredicesime, premi di produttività, straordinari
Nessuna marcia indietro sulla tassa piatta per gli aumenti riconosciuti ai lavoratori e alle lavoratrici in busta paga, tiene a specificare il numero due del MEF.
E spiega da dove nasce l’emendamento che modifica il testo originario della riforma fiscale e aggiusta il tiro sulla formulazione della misura che prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF:
“Noi abbiamo detto si fa il raffronto anno su anno (diversamente dai tre anni presi in esame per le partite IVA per il 2023 ndr). Poi abbiamo detto: facciamo chiarezza su questo, scriviamo quali sono gli elementi significativi di incremento per quanto riguarda il lavoro dipendente, la tredicesima mensilità, poi abbiamo gli straordinari, nel caso in cui eccedano una certa soglia vengono tassati in maniera ridotta, e poi il premio di produttività, questo è l’incrementale per i dipendenti”.
Gli sconti fiscali, quindi, non toccheranno la quattordicesima che proprio in queste settimane tutti e tutte coloro che ne hanno diritto, in base a quanto stabilito dal contratto nazionale di riferimento, stanno ricevendo.
Nessuna novità in cantiere per questa ulteriore mensilità aggiuntiva? “Abbiamo detto tredicesima”, risponde seccamente Maurizio Leo che tiene anche a ridimensionare la portata delle modifiche.
Stando a quanto evidenziato dal Viceministro, si tratta semplicemente di una formulazione di maggiore dettaglio. D’altronde l’impostazione originaria faceva sorgere diversi dubbi sulla potenziale platea di beneficiari della misura.
La tassa piatta anche per i dipendenti è entrata nella riforma fiscale sulla scia della flat tax incrementale per il 2023, prevista dall’ultima Legge di Bilancio e destinata alle persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo che non applicano il regime forfettario.
Ma se per le partite IVA la registrazione di variazioni di reddito è più frequente, diverse sono le logiche che interessano lavoratrici e lavoratori. E proprio dalla necessità di indicare più nel dettaglio a quali somme si applicherà l’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali sorge l’esigenza di riscrivere il passaggio della riforma fiscale.
E mentre per le somme straordinarie si mettono in cantiere nuove agevolazioni, sull’ordinario resta un’unica forte necessità: ridurre a regime il cuneo fiscale.
Sono in arrivo gli aumenti in busta paga legati al taglio del cuneo fiscale inserito nel Decreto Lavoro, ma su quello che accadrà dal 2024 non ci sono ancora punti fermi.
E per una maggiore chiarezza sugli interventi in cantiere e su quelli approvati, sulle somme ordinare e quelle straordinarie, vale la pena concludere con una precisazione: per il 2023 non solo non è prevista alcuna detassazione per la tredicesima, ma sulla mensilità aggiuntiva di fine anno non si applica neanche l’esonero del 6 e del 7 per cento che riduce il cuneo fiscale e contributivo da luglio a dicembre.
Fonte: Informazione Fiscale