Una recente pubblicazione curata dei ricercatori del Dit e dai professionisti della Contarp riepiloga le criticità e i pericoli a cui può andare incontro chi opera professionalmente con i prodotti fitosanitari. Dalle schede dati di sicurezza ai dispositivi di protezione individuale, gli strumenti di prevenzione da segnalare soprattutto ai futuri specialisti del settore agricolo. ROMA – I prodotti fitosanitari sono sostanze attive e preparati che proteggono le colture da funghi (fungicidi o anticrittogamici), insetti (insetticidi e acaricidi), erbe infestanti (erbicidi o diserbanti), e nematodi (nematocidi). In più, favoriscono o regolano la crescita dei vegetali (fitoregolatori). Secondo il decreto legislativo 150/2012, sono queste le principali caratteristiche di questi prodotti, comunemente noti come pesticidi. Sul loro impiego, tuttavia, aumentano le preoccupazioni circa i possibili effetti negativi sull’ambiente e sui consumatori, come pure sui lavoratori coinvolti nel loro utilizzo. Per fornire un contributo su questa tematica e per illustrare come questi prodotti possono essere impiegati in modo sicuro, viene ora in aiuto una recente pubblicazione edita dall’Inail, disponibile come di consueto online attraverso il percorso “Comunicazione-pubblicazioni-catalogo generale” del portale dell’Istituto.
Un’opera interdisciplinare didattica e informativa. Contraddistinto da schede monografiche schematiche e divulgative, corredate da immagini, illustrazioni e box informativi relativi alla prevenzione dei rischi lavorativi e alle misure di protezione da adottare, il volume è frutto della collaborazione sinergica del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) e della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp). Al pericolo nell’uso dei prodotti fitosanitari, alla valutazione del rischio chimico professionale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale sono dedicati capitoli specifici, e completano il testo una bibliografia essenziale e alcuni allegati di approfondimento su questioni particolari, come la lettura delle etichettature e la gestione dei rifiuti.
Sicurezza lavorativa con procedure e attrezzature adeguate. Come scrivono nella premessa il direttore del Dit, Carlo De Petris, e il coordinatore generale Contarp, Fabrizio Benedetti, il testo è stato concepito come “supporto didattico e informativo/formativo rivolto ai futuri specialisti del settore agricolo prima che questi entrino nel contesto lavorativo”. Informazione e formazione che costituiscono, è scritto ancora, “un passo fondamentale e necessario per sviluppare la consapevolezza della necessità di tutelarsi attivando comportamenti corretti, procedure di lavoro ed utilizzando attrezzature adeguate”.
Norme europee e piani di azioni nazionale per la regolazione dei prodotti fitosanitari. Nella disamina sui pesticidi, la pubblicazione parte prioritariamente proprio dall’informazione e dalla legislazione corrente, riepilogando le recenti tappe normative che disciplinano la materia a partire dalla direttiva europea 2009/128, che ha istituito un quadro normativo di azione comunitaria per un loro uso sostenibile. La direttiva, recepita in Italia dal già citato decreto legislativo 150/2012, delega ai singoli Stati nazionali la predisposizione di un “piano di azione nazionale” (PAN) in grado di perseguire la protezione di chi utilizza i pesticidi e della popolazione, la salvaguardia dell’ambiente climatico e della potabilità delle acque, la conservazione della biodiversità e la tutela degli ecosistemi.
Tutela sul lavoro in ogni fase di gestione. In linea anche con i dettami del decreto legislativo 81/2008, spiega il testo redatto dai professionisti Contarp e dai ricercatori del Dit, che ha partecipato all’elaborazione del PAN, i prodotti fitosanitari debbono essere utilizzati quando occorrono e nella misura necessaria, assicurando una gestione accurata in ogni fase: acquisto, trasporto, conservazione, preparazione delle miscele, trattamento delle piante e post trattamento. In ognuna di esse possono insorgere per i lavoratori rischi espositivi più o meno elevati in ragione della pericolosità intrinseca del principio attivo, dei livelli di esposizione e di assorbimento tramite inalazione o per via cutanea, e per modalità e frequenze d’uso.
Il pericolo nell’impiego dei prodotti fitosanitari. Nel lavoro agricolo l’utilizzo di pesticidi, concimi, disinfettanti, battericidi e detergenti espone gli addetti ai pericoli connessi agli agenti chimici. Nel testo vengono distinti in pericoli per la sicurezza, derivanti da incendi o altre incidentalità, e pericoli per la salute, causati da intossicazioni e malattie. Un aiuto alla prevenzione può venire dalle etichette e dalle schede dati presenti. A questo riguardo, ricordano gli autori, è bene sapere che il Centro Nazionale Sostanze Chimiche dell’Istituto Superiore di Sanità ha predisposto, su incarico del Ministero della Salute, una raccolta di modelli di schede dati di sicurezza (SDS) di sostanze chimiche per fornire linee guida ed esempi di uniformità. Un’immagine riassuntiva descrive infine a cosa si può andare incontro con tossicità cronica da esposizione continua, con danni che possono andare da semplici reazioni infiammatorie a cancerogenicità a rischi per il sistema nervoso.
Grembiuli e tute per proteggersi. Ai dispositivi di protezione individuale è dedicato l’ultimo capitolo della pubblicazione. Viene raccomandato di usare dispositivi specifici in tutte le attività lavorative che espongono ai pesticidi e di conservarli lontano dagli ambienti in cui si utilizzano. Inoltre, essi devono rispondere a determinati requisiti di compatibilità e sicurezza, essere corredati della nota informativa obbligatoria e riportare la marcatura CE, che deve essere originale, ben visibile, leggibile e indelebile. Riguardo ai singoli dispositivi, infine, il volume si sofferma in dettaglio sull’uso di grembiuli, tute, guanti, stivali e mascherine per occhi e viso, descrivendone caratteristiche e modalità di utilizzazione.
Fonte: INAIL