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3 Maggio 2024

Fondo di integrazione salariale. Dall’INPS chiarimenti sulla causale della riorganizzazione aziendale

Con il messaggio n. 1509 del 17 aprile 2024, non pubblicato sul sito Istituzionale, l’Inps fornisce chiarimenti in merito alle varie tipologie di interventi strutturali che integrano la causale “Riorganizzazione aziendale” ai fini dell’ammissione delle domande di accesso all’assegno di integrazione salariale garantito dal Fondo di integrazione salariale (FIS).

Come previsto dal decreto ministeriale n. 33 del 25 febbraio 2022 e dalla circolare n. 109 del 5 ottobre 2022, la causale “Riorganizzazione aziendale” si concretizza nella necessità da parte del datore di lavoro di realizzare il recupero occupazionale in termini di riqualificazione e potenziamento delle competenze tramite l’attivazione di percorsi di formazione che valorizzano le competenze tecniche e professionali dei dipendenti.

La causale in trattazione è caratterizzata dai seguenti elementi contraddistintivi:

  • la programmazione e la predisposizione degli interventi da svolgere svincolano la causale dal requisito dell’imprevedibilità (generalmente richiesto per le altre causali di accesso al Fondo di integrazione salariale);
  • non è richiesto che il datore di lavoro versi in una situazione di crisi o andamento involutivo della produzione.
  • FIS: integrabilità della causale di riorganizzazione aziendale

L’Inps fornisce una serie di linee guida operative utili nella valutazione della integrabilità della causale di riorganizzazione aziendale nelle domande di accesso all’assegno di integrazione salariale garantito dal FIS.

L’Istituto fa presente che tra gli interventi che integrano la causale rientrano anche quelli di ristrutturazione dei locali che generano un riammodernamento e/o un ampliamento della struttura, finalizzato a rispondere al meglio ai bisogni della propria clientela o agli attuali flussi turistici, rendendo il servizio offerto più funzionale e variegato e consentendo, così, all’azienda di posizionarsi ad un livello superiore nel mercato in cui opera e, quindi, di diversificare il pubblico che accede al servizio

Di seguito alcuni esempi di interventi di ristrutturazione:

  • l’ampliamento della superficie di camere e bagni privati;
  • la creazione di sale ed aree comuni;
  • l’implemento dei servizi igienici con impermeabilizzazione dei bagni;
  • il rinnovamento dell’arredo e della dotazione delle camere;
  • la sostituzione ed innovazione dei servizi proposti e quindi un miglioramento della struttura ricettiva;
  • la realizzazione di interventi di restauro e risanamento conservativo della struttura, tra cui il rifacimento della facciata ed i relativi infissi.

Altresì, rientrano nella causale anche le azioni volte ad eliminare le barriere architettoniche dell’immobile, come la realizzazione di ascensori che permettano di rendere più agevole la mobilità e gli spostamenti tra i locali.

Fonte: Edotto.com