Il Governo nel Consiglio dei Ministri del 26 luglio ha approvato il Decreto “Caldo” con le misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica.
Al suo interno sia misure di tutela giuslavoristica (diritto alla CIG e CISOA), ma anche l’annuncio di un prossimo decreto ministeriale che ratifichi l’accordo con le parti sociali per l’elaborazione di Protocolli condivisi per la gestione del rischio calore sui luoghi di lavoro.
Facciamo il punto sul rischio calore e sugli strumenti al momento a disposizione, in attesa della pubblicazione del Decreto e dei relativi protocolli.
Cassa integrazione guadagni (CIGO) e salariale agricola (CISOA)
Il Decreto CALDO prevede, per le attività lavorative del periodo luglio-dicembre 2023 compreso il settore edile, lapideo e delle escavazioni e agricolo.
- la neutralizzazione, ai fini del calcolo dei limiti di durata massima di cassa integrazione ordinaria, dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi oggettivamente non evitabili quali le eccezionali emergenze climatiche, estendendo anche al, lo strumento già operante per altri settori.
- Il trattamento d’integrazione salariale agricola (CISOA) a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo intercorrente dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2023, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non conteggiando detti periodi di trattamento ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate l’anno stabilita dalla vigente normativa.
Protocollo Caldo: via libera ad uno schema unico nazionale da consegnare alla contrattazione collettiva
Il Decreto sprona i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute a favorire la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate ai fini dell’attuazione del Testo Unico di Sicurezza, recependole con proprio decreto.
Il Ministero del Lavoro, già in un aggiornamento del 25 luglio parlava di una bozza di linee guida per la riduzione del rischio dei lavoratori esposti alle alte temperature, elaborata dallo stesso dicastero con il Ministero della Salute e consegnata alle parti sociali per una sua analisi e implementazione.
Durante l’incontro coi sindacati del 24 luglio si era anche concordato con le parti sociali di demandare alla contrattazione territoriale il dettaglio dei contenuti delle linee guida a partire da uno schema unico a livello nazionale.
Emergenza Caldo: gli strumenti a disposizione per proteggere i lavoratori
Abbiamo visto come nei giorni scorsi, sull’emergenza caldo, il Tavolo di Confronto con le Parti sociali abbia portato alla informativa con le indicazioni per la gestione dei lavoratori esposti (in ambienti indoor e outdoor) alle elevate temperature nel periodo estivo. Per la gestione del rischio calore, altri strumenti utili per i datori di lavoro arrivano da INAIL, che già nel 2022 aveva presentato la Guida: “esposizione a temperature estreme ed impatti sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Inoltre l’Istituto ha aggiornato la pagina informativa Stress Termico con informazioni relative alle strategie e tecniche di misura dello stress termico.
E’ inoltre attivo il Sito del progetto Worklimate per il monitoraggio delle ondate di calore e dall’Europa segnaliamo una utile Guida Eu-OSHA sul rischio da calore, la Heat at work – Guidance for workplaces con l’evidenziazione dei pericoli per la salute ai quali sono esposti i lavoratori.
Fonte: InSic