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11 Luglio 2024

Dal 2025 nuove regole per le dilazioni fiscali di pagamento

Il 3 luglio 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto delegato sulla riscossione. Questo, all’articolo 13, tratta delle dilazioni delle cartelle esattoriali modificando l’articolo 19, DPR n. 602/1973.

Per ottenere una dilazione per debiti inferiori o pari a 120.000 euro, su semplice richiesta del contribuente, sono inseriti degli scaglioni di durata del piano in base all’anno di presentazione della domanda di rateazione. Le rateazioni cambiano quando il contribuente può comprovare lo stato di difficoltà.

Rimane tutto uguale, invece, circa le cause di decadenza dalla rateazione. Le novità hanno effetto dal 1° gennaio 2025.

Il Decreto sulla riscossione uscito dalla riunione del Governo del 3 luglio 2024 introduce cambiamenti significativi in materia di rateazione dei debiti fiscali.

Nel caso in cui il contribuente presenti solo una semplice richiesta, è possibile ottenere dall’agente della riscossione, per somme fino a 120.000 euro, una variabilità del piano in base all’anno in cui viene fatta la richiesta, come segue:

  • nel 2025 e 2026, un massimo di 84 rate mensili;
  • tra il 2027 e il 2028, il numero di rate ammissibili sale a 96;
  • a partire dal 2029, le rate mensili possono essere fino a 108.

Diversamente, qualora i contribuenti dimostrino di trovarsi in una situazione economica precaria possono accedere a condizioni ancora più favorevoli, sempre per debiti fino a 120.000 euro, nei seguenti modi:

  • per richieste presentate dal 2025 al 2026, le rate possono variare tra 85 e 120:
  • per richieste presentate dal 2027 al 2028, il range è tra 97 e 120 rate;
  • dal 2029 in poi, si possono ottenere tra 109 e 120 rate mensili.

Per quanto riguarda debiti superiori a 120.000 euro, è possibile spalmare il pagamento fino a 120 rate, senza restrizioni sulla data di richiesta.

Per determinare la situazione economica del debitore:

  • in caso di persone fisiche e titolari di imprese individuali con regimi fiscali semplificati, si considera l’ISEE del nucleo familiare e l’ammontare del debito;
  • per gli altri soggetti diversi da quelli menzionati, l’analisi si basa su indicatori come l’indice di liquidità, il rapporto tra il debito da rateizzare e quello già in corso di rateizzazione, oltre al valore totale della produzione.

Il recente aggiornamento dell’articolo 19 del DPR n. 602 del 1973 include nuove norme per la gestione delle dilazioni di pagamento in situazioni di difficoltà finanziaria.

Ora è previsto che sia il Ministro dell’Economia e delle Finanze – invece dell’Agenzia delle Entrate – a dettare, mediante un decreto, le regole precise per l’applicazione e la verifica dei criteri di difficoltà economica già definiti.

Al momento, queste sono le situazioni – elencate nel modello R2 del sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione – che possono giustificare una richiesta di estensione delle dilazioni di pagamento a causa di un peggioramento delle difficoltà economiche:

  • gravi spese sanitarie causate da malattie serie in famiglia;
  • chiusura d’azienda in caso di ditte individuali;
  • perdita di impiego di un membro del nucleo familiare;
  • scadenza di obbligazioni pecuniarie anche relative al pagamento corrente (in autoliquidazione) di tributi e contributi di entità rilevante in rapporto all’ISEE;
  • decesso di uno dei componenti, fonte di reddito, del nucleo familiare;
  • nascita di uno o più figli all’interno del nucleo familiare;
  • eventi provocati da forza maggiore o improvvise e oggettive crisi di mercato.

Questi fattori possono legittimare l’allungamento dei termini per il pagamento di debiti in considerazione di nuove difficoltà finanziarie.

La difficoltà che consente l’accesso a queste dilazioni deve essere essenzialmente economica e finanziaria, seguendo le indicazioni della VI Commissione Finanze.

Il nuovo decreto delegato non apporta variazioni a quelle che sono le cause di decadenza dal piano di rientro.

Il mancato pagamento di complessive 8 rate comporta lo stop alla rateazione. Dopo la decadenza, è reso impossibile rateizzare ulteriormente il debito residuo.

Fonte: edotto.com