La Circolare n. 6 del 27 marzo 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fornisce indicazioni operative sulla Legge 13 dicembre 2024, n. 203, che introduce modifiche significative in materia di lavoro. Di seguito, un riassunto dei principali interventi e delle relative disposizioni.
1) Modifiche alla disciplina della somministrazione di lavoro
L’articolo 10 della legge modifica il decreto legislativo n. 81/2015, eliminando la disciplina transitoria che permetteva agli utilizzatori di superare il limite di 24 mesi per le missioni a tempo determinato di un lavoratore somministrato, a condizione che l’agenzia avesse assunto il lavoratore a tempo indeterminato. Con questa modifica, superato il limite dei 24 mesi, si instaura automaticamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato tra l’utilizzatore e il lavoratore somministrato.
Per i contratti di somministrazione stipulati dal 12 gennaio 2025, il calcolo dei 24 mesi tiene conto solo dei periodi di missione a termine successivi a tale data. Le missioni in corso al 12 gennaio 2025 possono concludersi entro il 30 giugno 2025 senza trasformazione automatica in contratti a tempo indeterminato, ma i periodi successivi al 12 gennaio 2025 devono essere scomputati dal limite dei 24 mesi.
2) Esclusioni dal limite quantitativo del 30% – Lavoro stagionale- periodo di prova
La legge introduce due nuove categorie di lavoratori esclusi dal limite quantitativo del 30% per i lavoratori a termine e somministrati a tempo determinato:
Contratti esclusi dai limiti quantitativi:
- Avvio di nuove attività.
- Start-up innovative.
- Attività stagionali.
- Programmi o spettacoli specifici.
- Sostituzione di lavoratori assenti.
- Lavoratori over 50.
Lavoratori assunti a tempo indeterminato dall’agenzia: Questi lavoratori non rientrano nel calcolo del limite del 30%.
Interpretazione autentica delle attività stagionali
L’articolo 11 chiarisce che le attività stagionali includono quelle organizzate per far fronte a intensificazioni dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno o a esigenze tecnico-produttive, come previsto dai contratti collettivi. Questa interpretazione ha effetto retroattivo e si applica anche ai contratti collettivi firmati prima dell’entrata in vigore della legge.
Durata del periodo di prova
L’articolo 13 modifica il decreto legislativo n. 104/2022, stabilendo che la durata del periodo di prova nei contratti a tempo determinato sia proporzionata alla durata del contratto. La durata del periodo di prova è fissata in un giorno di effettiva prestazione ogni quindici giorni di calendario, con un minimo di due giorni e un massimo di quindici giorni per contratti fino a sei mesi, e trenta giorni per contratti superiori a sei mesi e inferiori a dodici mesi.
3) Comunicazioni obbligatorie per il lavoro agile
L’articolo 14 fissa il termine di cinque giorni per la comunicazione dell’avvio, della cessazione e delle modifiche delle prestazioni di lavoro agile. La comunicazione deve essere effettuata entro cinque giorni dall’inizio effettivo del lavoro agile o dalla modifica della durata originariamente prevista.
4) Dimissioni di fatto i chiarimenti
L’articolo 19 introduce il comma 7-bis nell’articolo 26 del decreto legislativo n. 151/2015, stabilendo che, in caso di assenza ingiustificata del lavoratore superiore a quindici giorni (o come previsto dal contratto collettivo, purche non inferiore), il datore di lavoro può comunicare all’Ispettorato nazionale del lavoro la risoluzione del rapporto per dimissioni implicite. I giorni si intendono di calendario. Il lavoratore può evitare la risoluzione dimostrando l’impossibilità di comunicare i motivi dell’assenza per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro.
5) Incentivi per lavoratori in situazioni di debolezza
L’articolo 10, comma 1, lettera b), modifica l’articolo 34 del decreto legislativo n. 81/2015 per incentivare l’occupazione di lavoratori in situazioni di particolare debolezza. Le agenzie per il lavoro possono assumere a tempo determinato, senza causale, i seguenti lavoratori:
- disoccupati da almeno sei mesi.
- lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, come definiti dal regolamento (UE) n. 651/2014.
Fonte: Fiscoetasse.com