Bonus 3.000 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti: si potenziano le agevolazioni fiscali in materia di welfare aziendale.
La novità trova spazio nel testo del decreto Aiuti quater, che porta da 600 a 3.000 euro la soglia delle misure di welfare aziendale esenti da imposte e contributi.
Il nuovo provvedimento, disponibile in versione di bozza, ha ricevuto il via libera del Consiglio dei Ministri il 10 novembre 2022, e la misura è stata confermata anche dalla premier Giorgia Meloni e dai Ministri Giancarlo Giorgetti, Economia, e Marina Calderone, Lavoro.
Il nuovo decreto a sostegno di famiglie e imprese danneggiate da inflazione e crisi energetica ha un valore un totale di oltre 9 miliardi di nuove risorse.
Tra le novità c’è quindi anche il nuovo bonus di 3.000 euro, che le imprese potranno erogare ai dipendenti senza pagare contributi e tasse, così come aveva anticipato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione sulla NADEF del 9 novembre.
Bonus in busta paga, fino a 3.000 euro per i premi ai dipendenti
Già il Governo Draghi aveva puntato sul welfare aziendale per fornire una soluzione al problema della riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti a fronte dell’inflazione, prima con il bonus carburante e poi con il bonus bollette fino a 600 euro.
Ora la palla è passata nelle mani del Governo Meloni, che nel decreto Aiuti quater punta a dare il via ad una nuova agevolazione volta ad incentivare il riconoscimento di somme aggiuntive in busta paga dei dipendenti, con agevolazioni per le imprese.
Come annunciato dal Ministro dell’Economia nel corso dell’audizione del 9 novembre 2022 presso le Commissioni speciali di Camera e Senato,
“Stiamo valutando di introdurre la possibilità di una sorta di premio o di indennità per l’inflazione fino 3.000 euro da parte delle imprese che, in esenzione totale di contributi e tasse, lo volessero riconoscere ai loro dipendenti”.
Prende forma bonus in busta paga fino a 3.000 euro, che le imprese potranno riconoscere facoltativamente ai propri dipendenti, beneficiando dell’esenzione totale dal versamento di imposte e contributi.
Stando a quanto previsto dalla bozza del decreto Aiuti quater si lavora nuovamente sulla soglia dei fringe benefit e all’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115 l’importo di 600 euro passerebbe quindi a 3.000 euro.
Per l’anno 2022 quindi, dovrebbero beneficiare dell’esenzione dalla formazione del reddito il valore di beni ceduti e servizi prestati ai dipendenti, nonché le somme erogate a rimborso delle utenze domestiche dai datori di lavoro, entro il nuovo limite di 3.000 euro.
Il bonus fino a 3.000 euro sarebbe esente ai fini fiscali e contributivi anche per le aziende.
Bonus 3.000 euro in busta paga nel decreto Aiuti quater e già nel 2022. Taglio cuneo fiscale in Legge di Bilancio 2023
Il premio fino a 3.000 euro ha, quindi, natura facoltativa per l’impresa.
Non è un’agevolazione riconosciuta in automatico in busta paga a tutti i lavoratori dipendenti, ma subordinata alle valutazioni aziendali e che potrebbe anche collocarsi sotto la soglia dei 3.000 euro, importo che rappresenta soltanto il limite ultimo per l’applicazione del beneficio dell’esenzione fiscale e contributiva.
Ulteriori dettagli arriveranno con la pubblicazione del testo del decreto Aiuti quater in Gazzetta Ufficiale. Un primo “tassello” di una serie di misure che puntano a contrastare il problema dell’inflazione e che, stando alle ultime novità, dovrebbe essere affiancato da interventi più strutturali in Legge di Bilancio 2023.
Il taglio del cuneo fiscale, ossia l’insieme di tasse e contributi che pesano su aziende e lavoratori, è uno dei focus della Manovra.
Tra le ipotesi in attesa di conferma la proroga dello sgravio del 2 per cento introdotto dalla scorsa Legge di Bilancio ma anche agevolazioni per le imprese, sia sul fronte degli stipendi erogati ai dipendenti che per stimolare nuove assunzioni. Si resta quindi in attesa di conferme e novità.
Fonte: INFORMAZIONE FISCALE