La tragedia del cantiere Esselunga nel quartiere Novoli di Firenze, costato la vita a cinque lavoratori il 16 febbraio scorso, e i dati allarmanti sulla sicurezza nei cantieri, con irregolarità che toccano il 76,48% delle realtà ispezionate e l’85,2% per quelle legate al superbonus 110%, hanno spinto il governo ad annunciare un nuovo pacchetto di norme, inserito nella bozza del decreto Pnrr presentata il 26 febbraio in Consiglio dei ministri. Una specie di decreto omnibus con 49 articoli di cui solo una parte relativa alla sicurezza sul lavoro. Tra le novità, la cosiddetta patente a punti, l’aumento dei controlli con sanzioni penali per appalti e subappalti, ma anche la riduzione dei controlli per le aziende virtuose.
La novità principale è la cosiddetta patente a punti, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili. Dal prossimo ottobre verrà rilasciata, in formato digitale, dalla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), e già questo ha destato la perplessità dei sindacati che domandano quali funzionari, vista la strutturale carenza d’organico, anche tra i profili amministrativi, dovranno occuparsi dell’incombenza, magari a scapito dei controlli, già insufficienti. La patente prevede un sistema di punteggio che parte da 30 crediti e viene ridotto in caso di violazioni, con la possibilità per l’Inl di decidere la sospensione cautelativa in caso di eventi gravi, come infortuni sul lavoro con esiti mortali, ai quali è stato attribuito un valore di 20 punti, o di inabilità permanente, 15 punti. Sotto i 15 punti l’impresa non può operare nei cantieri e dovrà recuperare punteggio anche attraverso corsi di formazione. Sindacati e associazioni di categoria hanno evidenziando la necessità di un dialogo continuo per affinare il sistema delle sanzioni, mentre il segretario della Cgil Maurizio Landini ha espressamente detto che la patente non può riguardare solo l’edilizia, perché violazioni in materia di sicurezza e salute esistono in tutti i settori, coi relativi rischi, infortuni e perdite umane. Duro il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri: “Tra le risposte la patente a crediti c’è, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti: si può lavorare con 15 e 5 si recuperano con un corso di formazione”.
Secondo quanto dichiarato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone negli incontri che hanno preceduto il Consiglio dei ministri, il pacchetto di norme si ispira a tre C: “Controlli, contrasto, compliance”. Nel decreto è previsto il rafforzamento dei controlli, con la promessa di un coordinamento di tutte le attività ispettive, in particolare su appalti e subappalti e contro la somministrazione illecita di manodopera. Per contrastare le irregolarità vengono reintrodotte le sanzioni penali eliminate nel 2016. Riduzioni delle sanzioni sono previste per chi dimostra un ravvedimento, mentre il comma 7 dell’articolo 32 del decreto prevede che al termine di un ispezione, “in caso non emergano violazioni o irregolarità, l’Ispettorato nazionale del lavoro rilascia un attestato e iscrive, previo assenso, il datore di lavoro in un apposito elenco informatico consultabile pubblicamente, tramite il sito istituzionale del medesimo Ispettorato, e denominato Lista di conformità Inl“. E’ quello che Calderone chiama “percorso di compliance” verso la regolarizzazione. Le imprese inserite nella lista non verranno sottoposte “per un periodo di dodici mesi dalla data di iscrizione, ad ulteriori verifiche da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro nelle materie oggetto degli accertamenti”, fatte salve quelle in materia di salute e sicurezza, eventuali interventi su richiesta e le indagini disposte dalle procure. Il periodo di esenzione di 12 mesi è stato giudicato da alcuni sindacati un tempo troppo lungo, soprattutto visto l’ampio utilizzo che il settore fa di lavoratori non in regola.
Fonte: ilfattoquotidiano.it