Con DECRETO 16 marzo 2023 (in GU Serie Generale n.171 del 24-07-2023) il Ministero della Salute definisce i criteri e le modalità di installazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, come richiesto dalla Legge 4 agosto 2021, n. 116 che, come abbiamo visto detta le Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici.
Defibrillatori semiautomatici e automatici: normativa di riferimento
L’installazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici dovrà avvenire nel rispetto delle modalità indicate da precedenti atti normativi già esistenti:
- Legge 4 agosto 2021, n. 116 che intendeva favorire la progressiva diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE);
- linee-guida dell’accordo del 27 febbraio 2003 tra il Ministro della salute, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano che regolano il rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo extra-ospedaliero dei defibrillatori semiautomatici;
- decreto del Ministro della salute 18 marzo 2011 che detta i criteri per la diffusione dei defibrillatori.
A cosa servono i defibrillatori automatici, DAE, da installare?
I dispositivi devono consentire l’esecuzione delle seguenti operazioni:
- analisi automatica dell’attività elettrica del cuore di una persona vittima di un arresto cardiocircolatorio, al fine di interrompere una fibrillazione o tachicardia ventricolare;
- ove la predetta analisi sia positiva, caricamento automatico dell’apparecchio volto a ripristinare un ritmo cardiaco efficace attraverso shock elettrici esterni transtoracici, d’intensità appropriata, separati da intervalli di analisi. In accordo con le linee guida internazionali, gli intervalli di tempo tra gli eventuali shock sono programmati negli apparecchi e non sono accessibili agli utilizzatori non medici;
- registrazione dei tratti elettrocardiografici realizzati e dei dati di utilizzazione dell’apparecchio.
Defibrillatori: l’installazione
Il Decreto 16 marzo 2023 prevede:
- nell’allegato A i criteri e le modalità di installazione dei defibrillatori e i criteri per l’individuazione dei luoghi, degli eventi, delle strutture e dei mezzi di trasporto dove deve essere garantita la disponibilità di DAE
- nell’allegato B la apposita segnaletica per l’indicazione dei defibrillatori.
Di seguito, alcune delle indicazioni fornite dal Decreto nell’Allegato A.
Dove utilizzare i DAE?
I DAE sono dispositivi medici che possono essere utilizzati sia in strutture sanitarie sia in qualunque altro tipo di strutture, fisse o mobili, stabili o temporanee.
Dove installare i DAE?
In base all’Allegato al DM 16 marzo 2023, i defibrillatori semiautomatici e automatici esterni devono essere distribuiti secondo un’ottica capillare e strategica, tale da costituire una rete di dispositivi in grado di favorire, prima dell’intervento dei mezzi di soccorso sanitari, la defibrillazione entro quattro/cinque minuti dall’arresto cardiaco.
Cosa considerare quando si installano i DAE?
Nell’installazione dei DAE occorre tenere in conto del:
-numero delle persone,
-flussi, della superficie (mq),
-difficoltà di accesso al luogo (presenza, ad esempio, di porte tagliafuoco, tornelli, check point di sicurezza, etc.);
-di incrementare il numero dei defibrillatori disponibili in ipotesi di massiccio aumento dei flussi, ad esempio in ragione di particolari eventi o periodi dell’anno.
-Nei centri abitati, la densità ottimale di DAE è non inferiore a 2 DAE/Km².
Come assicurare l’alimentazione del defibrillatore, DAE?
I DAE devono essere collegati al sistema di monitoraggio remoto della centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria «118» più vicina, al fine di consentire la verifica, in tempo reale, dello stato operativo dei medesimi e la scadenza delle parti deteriorabili, nonché la segnalazione di eventuali malfunzionamenti.
Cosa sono i DAE di ultima generazione?
I DAE di nuova generazione sono defibrillatori provvisti di connettività Wi-Fi/SIM integrata, che consentano la gestione del dispositivo da remoto mediante il sistema di telecontrollo, monitorando costantemente, con avvisi automatici, il risultato degli autotest, la scadenza delle batterie e degli elettrodi. Altrimenti, devono essere dotati di sistemi di connessione di terze parti conformi, in termini di sicurezza elettrica e compatibilità elettromagnetica, con altri dispositivi elettromedicali e con i defibrillatori medesimi.
Chi gestisce i DAE?
Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico di Salute e Sicurezza, TUS) riconduce l’obbligo di gestione e assicurazione del corretto funzionamento dei DAE al datore di lavoro, ma si deve individuare un soggetto responsabile del corretto funzionamento del DAE e dell’informazione all’utenza, ai sensi dell’art. 6, comma 2, della legge 4 agosto 2021, n. 116.
Cosa fa il responsabile dei defibrillatori automatici?
Il soggetto autorizzato alla gestione dei DAE deve assicurare:
- apposita segnaletica, come prevista all’Allegato B del Decreto;
- lo stato di buon funzionamento dei defibrillatori,
- un registro su cui annotare periodicamente, con frequenza minima di una volta a settimana, lo stato attivo del defibrillatore, della batteria e delle piastre.
La segnaletica per i DAE
Nell’allegato B del Decreto si chiede al responsabile di garantire:
- la presenza di segnaletica posizionata all’ingresso dell’edificio con indicazione del luogo di posizionamento del DAE;
- la presenza di segnaletica nelle immediate vicinanze del dispositivo, il quale deve essere posizionato in luoghi visibili ed accessibili a tutti gli utenti della struttura, preferibilmente in apposita teca o su staffa di supporto, con il divieto di posizionarlo in luoghi dove non sia visibile (ripostigli, stanze non aperte al pubblico) e di applicare chiusure di sicurezza.
DAE in luoghi pubblici: come installarli?
I DAE installati in luoghi pubblici devono essere indicati, in modo chiaro e visibile, con la segnaletica internazionale di cui al punto 2 dell’allegato B in aggiunta ai pittogrammi nazionali, per segnalare i DAE in tutti i contesti in cui è ipotizzata la presenza di soggetti stranieri non italofoni.
Quando indicare i DAE nella planimetria
La presenza di segnaletica deve essere prevista anche sulle planimetrie per emergenza ed evacuazione. È necessario provvedere all’aggiornamento delle stesse ogniqualvolta venga acquistato o riposizionato un defibrillatore
Dove collocare i defibrillatori semiautomatici e automatici esterni
La collocazione ottimale dei defibrillatori deve essere determinata in modo che gli stessi siano equidistanti da un punto di vista temporale rispetto ai luoghi di potenziale utilizzo, per consentire l’utilizzo del DAE prima del quarto minuto dal presunto arresto cardiaco (perdita di coscienza).
Inoltre, in base all’Allegato B, vanno collocati in luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico e in strutture dove si registra un grande afflusso di pubblico, tenendo comunque conto della distanza dalle sedi del sistema di emergenza. Gli enti territoriali possono incentivare, anche attraverso l’individuazione di misure premiali, l’installazione dei DAE nei centri commerciali, nei condomini, negli alberghi e nelle strutture aperte al pubblico, nel rispetto dell’equilibrio dei rispettivi bilanci e della normativa vigente.
In quali luoghi o strutture installare i DAE?
L’Allegato richiede l’identificazione a livello regionale delle aree con particolare afflusso di pubblico e delle aree con particolari specificità, come luoghi isolati e zone disagiate (montagna, piccole isole), pur se a bassa densità di popolazione.
Opportuno quindi dotare di DAE i seguenti luoghi e strutture:
- luoghi in cui si pratica attività sanitaria e sociosanitaria: strutture sanitarie e sociosanitarie residenziali e semiresidenziali autorizzate, poliambulatori, ambulatori dei medici di medicina generale;
- luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico, come auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi;
- luoghi dove vi è presenza di flussi elevati e continui di persone o attività a rischio, quali grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali;
- luoghi che richiamano un’alta affluenza di persone e sono caratterizzati da picchi notevoli di frequentazione: centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche, chiese e luoghi di culto;
- strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza;
- strutture di enti pubblici: scuole, università, uffici;
- postazioni temporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi;
- farmacie, per l’alta affluenza di persone e la capillare diffusione nei centri urbani che le rendono, di fatto, punti di riferimento in caso di emergenze sul territorio;
- luoghi pubblici aperti H24, come stazioni di servizio ed autogrill.
Fonte: InSic